La musica è cambiata: più sensibile e più green

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1 Novembre 2022
Silenzia il telefono

Sono tante le iniziative che hanno messo al centro della scena la tutela dell’ambiente, anche nel mondo della musica, da qualche tempo molto attivo con misure di responsabilità ambientale. Quello che segue è un viaggio alla scoperta del binomio musica-ambiente per capire come e perché il mondo della musica sembra avvicinarsi sempre di più all’ambiente. E viceversa.

Ultimamente si parla molto di ambiente e cambiamento climatico. Da più parti assistiamo a una nuova sensibilità verso il tema dell’ecosostenibilità, la riduzione di sprechi, l’attenzione verso il consumo di consapevole.

Sono molte le aziende che tra le iniziative di responsabilità sociale d’impresa hanno incluso attività e impegno green: dall’abolizione della plastica nei luoghi di lavoro, al sostegno a Onlus impegnate nel settore, dall’impiego di materiali non inquinanti fino alla partecipazione attiva per la riduzione di CO2. In alcuni casi ci sono vere e proprie realtà associative e società che hanno fatto del rispetto dell’ambiente il proprio core business.

Il tutto è ovviamente sempre accompagnato dal confine tra impegno reale e greenwashing, che porta molti a non prendere in seria considerazione l’impegno che le aziende stesse si assumono, accusandole di farlo solo a scopo di promuovere sé stesse, al fine di costruirsi una buona reputazione. Quali siano le intenzioni reali di chi si assume l’impegno di investire per la tutela dell’ambiente è forse legato poi alla natura, concreta o meno, dell’impegno stesso ma è difficile da stabilire.

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Certamente da tempo si è alzato il livello della sensibilità verso certi temi. E non è solo il mondo delle imprese e del terzo settore a essere coinvolto e in prima linea, anche il mondo dell’arte non sembra essere da meno. Pensiamo al mondo della musica per esempio e agli artisti che hanno voluto essere in prima linea per tutto ciò che fa riferimento a cambiamento climatico, natura, ecosostenibilità. Temi di grande importanza verso cui in tanti hanno preso una posizione chiara. Non senza polemica ovviamente, perché quando si tratta di personaggi pubblici ogni azione è oggetto di apprezzamento e critica al tempo stesso.

Quello che per ora vale la pena osservare è sicuramente come e in che misura artisti di ogni genere si siano dedicati a impegni del tutto green.

I Coldplay e il “Music of the Spheres Tour”

Hanno fatto parlare di sé in tante occasioni i Coldplay: dal supporto a temi sociali fino alle posizioni politiche, passando attraverso le iniziative di solidarietà.

Image credits: Imusicfun

Da quando hanno annunciato il ritorno in tour però, c’è un tema che li accompagna. È quello della sensibilità verso l’ambiente e l’impegno a intraprendere iniziative a zero emissioni di Co2. Il loro ritorno sui palchi di tutto il mondo infatti è stato scandito da una presa di posizione concreta. Music of the Spheres world tour è infatti un tour tutto improntato all’insegna della sostenibilità.

Da quando il British Arts Council ha stimato 450.000 tonnellate di emissioni di gas serra durante i concerti in UK, la band ha sentito il dovere di non aggravare questi dati, dichiarando l’impegno a ridurre l’emissione di Co2 del 50% proprio durante il tour. Ha inoltre stabilito una partnership con DHL per organizzare al meglio i trasporti e dar vita a una logistica a basso impatto ambientale.

“Essere ecologici non è una sorta di autoflagellazione caritatevole, un esercizio da santarellini. È un buon modello di business. È questo che vorremmo dimostrare”, ha detto il cantante dei Coldplay Chris Martin.

Billie Eilish e un tour tutto al verde

A fare eco anche Billie Eilish che ha organizzato un tour in cui ha eliminato circa 35.000 bottiglie d’acqua monouso e ha lasciato che si servisse solo cibo vegetariano. Il suo impegno è scandito dalle dichiarazioni recenti sull’aver sposato l’alimentazione e lo stile di vita vegano e aver stretto una collaborazione con Greenpeace, da sempre impegnata per la tutela degli animali.

La cantante, icona pop tra le più amate soprattutto tra le generazioni più giovani ha rilasciato recenti dichiarazioni tutte improntate proprio al rispetto dell’ambiente e degli animali. E anche nel proprio tour ha voluto si prestasse attenzione a queste cause.

Image credits: Lifestyle

“Jova Beach Party”: un tour a basso impatto ambientale (?)

Se guardiamo in casa nostra non si può non pensare al “Jova Beach Party” e all’impegno annunciato a più riprese nel voler organizzare un tour a impatto ambientale molto ridotto. E anche se non sono mancate le polemiche in merito, l’iniziativa è stata portata avanti con grande partecipazione da parte del pubblico. Un tour che ha visto protagoniste le spiagge di tutta Italia, con l’impiego di packaging sostenibile, raccolta differenziata, contenitori di carta, cibo a km zero e molto altro ancora.

Image credits: L’essenziale

E i grandi Festival?

In questo contesto si collocano anche veri e propri festival musicali: da Rock in Rio a Lisbona, fino a Tomorrowland in Belgio, sembra esserci assodata parecchia sensibilità verso iniziative ecosostenibili.

A Lisbona durante il festival verrà servito cibo a km zero, l’acqua sarà gratis e i luoghi saranno tutelati al massimo. Da qui è nato il movimento, nel 2006 “For a better world”.

Per Tomorrowland, festival di musica dance ed elettronica, l’impegno si è tradotto in “Tomorrowland Foundation” che vede la realizzazione di molti progetti di solidarietà ed ecosostenibilità all’insegna di un messaggio concreto: rendere il mondo un luogo migliore.

Qualche mese fa invece, a Parigi è tornato “We love green“, festival di musica interamente improntato all’ecosostenibilità che ha previsto addirittura uno spazio per le idee green.

Image credits: Festicket

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Un cambio di paradigma

Sembra dunque ci sia un nuovo modo di intendere la musica e i grandi eventi ad essa associati, che sta prendendo sempre più piede. Una maggiore sensibilità e un’empatia più profonda verso la causa ambientalista. Come per altre realtà non mancano le critiche tra chi non trova completamente sincere questo tipo di iniziative, le vede come un’occasione di greenwashing con fini prettamente commerciali.

A essere scettiche soprattutto le associazioni ambientaliste da sempre impegnate in tal senso, spesso inascoltate, quasi sempre in difficoltà per mancanza di fondi e di visibilità. Le critiche fanno sempre parte di un contesto in cui c’è qualcuno che prende una posizione chiara e spesso travalicano verso polemiche a volte sensate, altre volte pretestuose.

Quello che sembra però importante è la nuova sensibilità verso l’ambiente e l’auspicio che si traduca poi in scelte concrete, reali, trasparenti. Forse guardare a questi parametri fa pensare che cambiare le cose sia davvero possibile senza dimenticare che il problema esiste ed è urgente: tutelare l’ambiente è oggi più che mai necessario, per il nostro presente e per il futuro di questo mondo.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO